In fondo al corridoio si trovava lo studiolo nel quale lei si appartava per leggere,correggere e valutare i nostri compiti in classe, nell'aria odore di cera per mobili, un tavolino rotondo pesante coperto da una tovaglia all'uncinetto, due sedie massicce con la seduta trapuntata in damasco bordeaux,la grande libreria e altre supellettili...mensole con ninnoli di vario genere..forse ricordi di viaggi..un quadro della madonna con il bambino a vegliare sulla pace e il decoro di quella austera magione... ricordo anche l'ingrandimento incorniciato di una foto del marito, risalente a tempi in cui lei non era ancora nata, in divisa da carabiniere con tanto di cappello, baffoni e sguardo severo, che se non incuteva timor di dio, lo propinava di certo per la legge. Fui invitato ad accomodarmi, lei prese posto di fronte a me e prese subito ad accordar la chitarra e da li a poco diede inizio ai primi rudimenti...per meglio farmi comprendre si portò alle mie spalle e china sulla mia persona mi parlava mentre mi impostava le dita delle mani sui vari accordi...ora alla sua voce si aggiugeva il calore del suo corpo, sentire il suo alito accarezzarmi il collo mi procurava un piacere mai provato prima, conscio del fatto che un passo falso avrebbe rovinato tutto mi guardai bene dallo scompormi..anzi feci del mio meglio per seguire ed apprendere fingendo un'interesse che mi consentisse la massima vicinanza con il suo corpo.Ora non posso sapere quanto lei potesse aver inteso del mio stato interiore fino a quel punto...ma il fatto che discorresse volentieri e si dilungasse ben oltre la semplice lezione di musica mi fa ora supporre che una certa porcaggine fosse innata in lei. Ben presto divenne la mia confidente, parlavamo di molte cose, lei si stupiva di quanto fossi "maturo" ma la pregai di non farne parola con la mia mamma.Dopo alcune settimane di assidua frequentazione, mi riuscì con un'abile stratagemma di portare il discorso sull'argomento ragazze...mi resi subito conto che la prurigine dell'argomento la solleticava...e ben presto mi trovai a confidarle i miei problemi di relazione con le mie coetanee,che lei accolse con curiosa morbosità tradita da certi rossori in viso che ne tradivano l'emozione nell'accoglerli..forse non sarò stato "l'uomo"con il quale nelle sue fantasie avrebbe dato volentieri sfogo alle sue voglie...ma a mio favore c'era pur sempre il fatto che restando tra le pareti di casa sua nessuno poteva dire nulla che la potesse compromettere in alcun modo.Fu durante una di queste mie confidenze, che lei accortasi della mia palese eccitazione..coprì con il palmo della sua mano il dorso della mia che si trovava appoggiata sul tavolo, come a volermi trattenere mentre si alzava dalla seggiola su cui sedeva per avvicinarsi a me..che a bocca aperta e occhi sgranati mi trovavo di fronte a lei. Quel che seguì è quanto di più bello mi sia mai capitato in vita...una donna..una vera donna si trovava ora li di fronte a me..mi accarezzava viso e capelli..non ricordo le parole forse non ve ne furono...ricordo che mi alzai..e non sapendo che fare o non osando più di tanto..me ne restai piantato li come un cipresso..lei fece scendere la sua mano sulla patta dei pantaloni a palparmi il pacco ben evidente sotto il tessuto, diede anche una bella stretta ai coglioni..come se li volesse pesare..poi decise di liberarmi da tanto impedimento..sbottonati i yeans e abbassata la cerniera vi infilò la mano per accarezzarmi il cazzo ormai pronto ad esplodere, dentro le mutande...a quel punto con un rapido movimento mi abbassò contemporaneamente i due fastidiosi indumenti facendomeli scendere fino alle ginocchia.

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